giovedì 14 gennaio 2016

BIKE TO WORK


Dopo anni di lavoro e impegno da parte della Fiab Nazionale (è dal 2007 che l'Associazione aveva iniziato questa battaglia)  la Commissione Ambiente del Senato ha approvato il testo di norma che estende anche a chi si sposta in bicicletta l'indennizzo in caso di infortuni in itinere: ossia per gli infortuni occorsi sui percorsi casa-lavoro

Precedentemente, l'INAIL riconosceva la copertura assicurativa per gli infortuni in bici solo nel caso si dimostrasse la necessità di utilizzare la bicicletta per raggiungere il luogo di lavoro in mancanza di mezzi pubblici o incongruenza degli orari.
Successivamente, grazie ad una interpretazione estensiva dell'Istituto, l'utilizzo della bicicletta è stato tutelato anche in assenza di una reale necessità del lavoratore ma, è importante ricordarlo, limitatamente ai percorsi su piste ciclabili o strade protette.

 In generale, però, essendo la bicicletta considerata un mezzo privato, molti lavoratori ciclisti si son visti negare il riconoscimento dell’infortunio dall’istituto assicurativo in quanto tenuti a usare il mezzo pubblico. In tal caso, l’infortunio veniva degradato a semplice “malattia”, senza il riconoscimento di eventuali invalidità e delle tutele degli infortuni sul lavoro.

 La campagna promossa dalla FIab finalizzato al superamento di questi impedimenti normativi a svantaggio dei lavoratori-ciclisti, sembra finalmente essere giunta a felice conclusione, riconoscendo a tutti coloro che si recano al lavoro utilizzando un mezzo altamente ecologico, qual'è la bicicletta, pari diritti di tutela.